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Nonostante si abbiano necessità diverse tra uomini e donne, tra persona e
persona, alla fine tutti si deve dormire e si finisce per farlo nello stesso
letto, con conseguenze anche inaspettate:
COME CI PREPARA AL SONNO:
L'umanità dorme in in due modi diversi, così uomini e donne ma si finisce per
farlo insieme.
C'è chi ogni sera, ad un'ora precisa stramazza dal sonno come in letargo,
appoggia la testa dove capita e termina la sua giornata, senza altre formalità.
Ogni tentativo di rianimazione è inutile. Solo udendo nominare il letto, scatta
in lui un meccanismo automatico che lo conduce al giaciglio, Qui si accovaccia e
si spegne, fino all'indomani.
C'è chi invece necessita di un bel rituale:un'oretta di passeggio senza meta
per la casa, un paio di film in televisione, un disco, un libro di una carta
particolarmente coriacea che rumoreggia ad ogni voltar di pagina, una sigaretta,
ripetuti controlli della chiusura del gas (lo avevamo già chiuso?).
La base operativa di ogni missione è il letto, sul quale si registra un sobbalzo
ogni partenza ed ogni arrivo.
quando finalmente sopraggiunge il sonno, manca poco al levare del sole.
AL RISVEGLIO:
Il mattino dopo, per legge naturale le parti si invertono.
Il primo individuo ha un istinto da gallo, per cui si sveglia con largo anticipo
sulle prime luci dell'alba, quado ancora nessuno giurerebbe che un nuovo giorno
sta per spuntare.
Egli conosce il piacere di fare le cose per tempo.
Di leggere i quotidiani quando ancora appartengono ad un giorno futuro. Di
radersi una barba che non è ancora spuntata, sulla scorta di semplici indizi.
Le sue faccende di primo mattino non sempre hanno senso comune, ma spesso in
compenso fanno rumore.
Ne sa qualcosa il suo compagno di letto, ovviamente un tipo nottambulo, che si è
appisolato da poco: ha un bel daffare a isolare la testa tra due guanciali, con
quel putiferio non c'è verso che si riesca più a dormire.
Ed è un vero peccato che non sappia apprezzare la poesia del mattino, e che
oltretutto ami fare le cose all'ultimo istante, nel brivido di un recupero che
sembra impossibile.
Ogni mattina si cimenta in una nuova caccia al primato.
Indugia nel letto poltrendo, ma quando schizza fuori dalle lenzuola dà sfoggio
delle sue incredibili capacità di recupero.
Sotto gli occhi sconvolti del partner, guadagna il bagno a balzi felini. Ogni
balzo indossa un qualche indumento, arrivato al lavandino è già quasi
completamente vestito.
Qui è in grado di vere prodezze. Con una mano si allaccia le scarpe, mentre con
l'altra si lava i denti.
Beve il tè mentre si pettina sbirciando i titoli del quotidiano.
Arrivato a razzo sulla soglia di casa , si infila giacca, sciarpa e cappotto
tutto in un colpo solo: erano appoggiati sull'attaccapanni, già infilati uno
nell'altro, fin dalla sera prima.
Uscendo di casa, trascina dietro di se un mulinello d'aria tale da richiudere
porte e portoni alla eproprie spalle con il solo risucchio.
Tutto questo trambusto disorienta a tal punto il partner mattiniero, che rimane
inebetito, in pantofole a rimuginare sulla scena. Va a finire che è lui a far
tardi in ufficio.
a causa di questo meccanismo, il sonno di una coppia si riduce a ben poca cosa.
Le coppie di anziani, infatti, hanno le borse sotto gli occhi, non per la
vecchiaia, ma per il sonno arretrato.
Conclusioni
Oltre a questo, una cosa certa è cheanche il solo dormire in due nello stesso
letto presenta problemi nonindifferenti.
C'è chi scalcia e chi si appropria di tutto il lenzuolo, ecco perchè sipuò
arrivare al compromesso dei letti separati.
Ma anche così i problemi non sono risolti: c'è chi non siaddormenta se prima non
legge e chi non si addormenta se lìaltrolegge. Per non parlare delle liti sulla
scelta del canale tivù.
Si arriva così ad un allargamento del compromesso verso le camereseparate.
Resta comunque il problema del bagno. Risolvibile con i doppi servizi.
Se uno è a dieta e laltrà è anoressica, allora unasola cucina non basta più: le
case separate cono la naturale estensionedi una convivenza aperta.
Tuttavia anche le case separate sono un palliativo.
Il miglior convivente è quello domiciliato in un' altra città.
a letto
A questo punto direi di non stare troppo a pensarci, anzidi dormirci sopra
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