Ora lontano dalla città rovente,
la brezza marina mi scompiglia i capelli.

Osservo le colline di Diano,
calarsi nel buio del mare,
stellato di barche.

I gialli campanili,
a ricordare,
antiche borgate marinare.

Il lungomare traccia il confine,
tra mondi diversi e vicini.

Il buio inghiotte il mare,
che ancora risacca e profuma,
memorie di luoghi lontani.

Con l’aroma dei pini sono in patria,
le radici.

font color="#000000"> Ignora e cammina sicuro,
lontano dai "perché accade".

Segue la rotta e alla fine,
si chiede se è stato un errore.

Lo invidio,
però nessuno sbaglia,
se usa se stesso.

Vivo il programma,
come tutti,
pensando sia amore.

Ogni giorno cambio,
rimango me stesso.

Arrivo dall'ignoto,
viaggio nella stessa direzione.

Non conosco la strada,
arrivo a destinazione.

Poi non mi vedrò più.

font color="#000000"> Guardo ad est,
immagino la terra scorrere
verso il mattino.

La luna veloce appare,
nel raro cielo terso
e guadagna terreno.

Stupenda notte tiepida e silenziosa,
neppure il vento a disturbare.

Il sonno vuole interrompere questo sogno,
regalo di Dio.

Inizia un prolungato silenzio,
nessuna auto passare,
guardiamo forse ora tutti, il tutto?