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Attacco
terroristico agli Stati Uniti
"I
tre... Dell'apocalisse"
Tre
aerei di linea dirottati contro Manhattan e Washington,
un quarto caduto in aperta campagna nei pressi della Pennsylvania.
Distrutte
le Twin Towers e un'ala del Pentagono.
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NEW YORK - Migliaia di morti e feriti, New York e Washington in ginocchio, gli Stati Uniti ostaggio della follia omicida dei terroristi per quasi cinque ore. E' l'attacco al cuore della più grande potenza del mondo. Sono quattro aerei di linea dirottati e lanciati come kamikaze contro il cuore degli Usa, contro i suoi simboli. Due si schiantano contro le torri del World Trade Center di New York, che poi crollano a terra, distrutte. Un altro si butta sul Pentagono, che prende fuoco. Poi un quarto precipita in Pennsylvania prima di raggiungere il suo obbiettivo. E' il più grave attacco terroristico della storia.
Nessuno lo rivendica, anzi i sospettati principali si affrettano a negare ogni responsabilità. Arafat, leader dell'Olp, condanna le stragi, la Jihad islamica si dissocia, l'emiro Bin Laden, il nemico numero uno degli Usa, si chiama fuori. Ma fonti investigative invece indicano proprio in uomini vicini a lui i responsabili della giornata di fuoco.
Il presidente George W. Bush costretto a lungo sull'Air Force One per motivi di sicurezza promette: "Cattureremo i colpevoli". Ma per gli Stati Uniti e per il mondo sono ore da incubo, con i mercati finanziari che vanno a picco uno dopo l'altro.
LE TORRI GEMELLE
Tutto inizia quando nella Grande Mela manca un quarto d'ora alle nove del mattino (in Italia sono le tre del pomeriggio). La gente sta andando a lavorare, le due torri gemelle del World Trade Center si stanno riempiendo. Una prima esplosione, fortissima, scuote il centro della città. E' un aereo che colpisce uno dei due grattacieli, uno squarcio si apre su uno dei lati. Fiamme e fumo avvolgono la struttura.
Passano diciotto minuti e la scena si ripete. Le telecamere della Cnn e della Bbc stanno riprendendo: un aereo entra nell'inquadratura, passa dietro la torre già colpita, e finisce contro la sua gemella. E' la seconda esplosione, ancora fumo, ancora fiamme. E' in questo momento che si inizia a parlare di attentato. L'Fbi fa sapere che sta indagando in questa direzione, passano pochi minuti ed è il presidente George W. Bush ad ufficializzare la notizia: "Siamo stati oggetti di un feroce attacco. Reagiremo con efficacia e daremo la caccia ai colpevoli".
Le due torri bruciano, quando dentro ci sono ancora moltissime persone, compresi i primi soccorritori, le strutture cedono e poi crollano a terra in una nuvola di polvere e detriti.
documentazione
fotografica
IL PENTAGONO
Il dramma però è solo all'inizio. Una terza esplosione scuote il Pentagono, il centro militare degli Stati Uniti, a Washington. E' un terzo aereo che finisce il suo folle volo su una piazzola per elicotteri vicino a un'ala dell'edificio, che poi crollerà avvolta nelle fiamme.
documentazione
fotografica
IL QUARTO AEREO
La tragedia prosegue: un altro aereo si schianta nell'ovest della Pennsylvania, nel distretto di Somerset. Le torri di controllo lo hanno perso da un po' di tempo. Fonti investigative lo danno dirottato a Pittsburgh, secondo la Bbc, il jet precipitato sarebbe un Boeing 747 in volo da Chicago a New York. Di sicuro anche questo velivolo avrebbe dovuto centrare un obbiettivo sensibile, forse, Camp David, la residenza estiva della Casa Bianca.
IL PANICO
New York viene subito messa in stato di massima allerta. Vengono evacuati tutti i luoghi affollati, chiusi i tunnel della metropolitana. Stesso provvedimento per la sede dell'Onu, il Palazzo di vetro. Il sindaco Rudolph Giuliani arriva sul luogo della tragedia e lancia il primo appello disperato: "Chi può lasci Manhattan". Poi tenta un primo bilancio delle vittime e riesce solo a dire: "E' enorme, spaventoso".
Negli ospedali è corsa contro il tempo: c'è l'emergenza plasma, le corsie sono stracolme di feriti. La Protezione civile entra in azione, assieme all'esercito. Il fermo immagine sulla parte meridionale dell'isola di Manhattan è agghiacciante: c'è solo un'immensa nuvola bianca a coprire tutto e tutti.
Gli Stati Uniti si chiudono a riccio. Le frontiere con il Messico e il Canada vengono sigillate. Porti e aereoporti sono bloccati: non parte e non arriva più nessuno. Quando anche la costa Ovest si sveglia, il panico e la paura arrivano anche da quella parte. Los Angeles è sotto assedio, Disney World sgomberata.
I jet dell'aviazione militare pattugliano i cieli, anche perché nello stesso momento la Faa annuncia di aver perso il controllo di altri aerei. Si diffondono notizie incontrollate: un secondo velivolo sta andando contro il Pentagono, un'autobomba davanti al Dipartimento di Stato, un'esplosione al Congresso. Sono tutti falsi allarmi. Ma la paura non è finita, gli Usa restano con il fiato sospeso.
(11 settembre 2001)
11.settembre.2001 Una data che
resterà alla storia... l'atto di terrorismo più
disastroso degli ultimi 50 anni... vedi
le ultim'ore del giorno più lungo per gli americani e
per il mondo intero.
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