|
Il codice di Hammurabi del XXI secolo
"Occhio per occhio, dente per dente…"
… così un passato di remota memoria riaffiora, e con esso frasi di opinabile democrazia e civiltà, d' un tempo che sembrava ormai sepolto sotto il peso dei secoli, paiono oggi riecheggiare nel silenzio di Kabul, rotto ad intervalli solo dal boato dei missili "intelligenti".
E' l'icona di una storia di corsi e ricorsi, dove le ingiustizie troveranno sempre terreno fertile, dovunque e comunque, dove il desiderio di vendetta si estende ai limiti dell'infinito, fino a sopraffare anche la dea ragione, a far rivoltare nelle tombe i pensatori dell'énciclopedie illuminista…
Un ingiusto massacro
L' oltranzismo, il fanatismo come esasperazione del sentimento religioso, che amplifica il sentimento di rivalsa verso un Occidente più volte macchiatosi di crimini efferati contro le terre dell'Islam, in nome della "Democrazia", con la "D" maiuscola, di un modello di civiltà da propinare…
La politica imperialista degli Stati Uniti, più impegnati ad inglobare nel confine fittizio del quadro logistico americano gli stati "politically incorrect", che a prender parte concretamente come grande potenza mondiale ad un processo di sviluppo, che cancelli le ingiustizie ed i soprusi di un pianeta dove gran parte della popolazione vive di stenti o muore di inedia, o viene cancellata dalla memoria da malattie incurabili per i pochi mezzi a disposizione della medicina locale, per condizioni di vita disumane…
L' estremizzazione del credo islamico, dei dogmi dello stile di vita coranico, spesso agli antipodi del liberalismo economico feroce su modello "Stars and stripes", del suo consumismo sfrenato, per svegliarsi dal torpore e dare un monito agli infedeli, elevare agli occhi dell' opinione pubblica la parola di Allah, annunciando la lieta novella agli uomini, sulle orme di Maometto come scritto nelle sacre scritture "Il mio sonno e il mio riposo sono finiti, Gabriele è tornato e mi ha ordinato di trasmettere il messaggio di Dio agli uomini […]".
Qualunque motivazione non potrà mai giustificare gli atti terroristici dell'11 Settembre, la crudeltà che ha strappato migliaia di persone incolpevoli all' affetto dei propri cari, ogni spiegazione dissolta nel barlume dell'esplosione della tragica mattinata newyorkese.
Le ragioni del perdono
Come poter tollerare un massacro di tale entità? La risposta sta proprio nell' indole umana, in ciò che ci rende dissimili dagli animali.
La cancellazione di un intero stato sotto effetto delle bombe intelligenti (evidentemente con quoziente molto inferiore a quanto proclamato dai mass-media, dato che sono già stati colpiti, solo tra le fila della coalizione anti-terroristica, per quanto dichiarato, una postazione di sminamento O.N.U. nonché una base della Croce rossa internazionale situata sul territorio) cosa può sedare, se non l'innato desiderio di vendetta, che ci avvicina proprio alla lunghezza d'onda di quegli osteggiati, odiati, sanguinari terroristi?
L' esempio reale di civiltà sta nella non belligeranza, nell'evitare una strage annunciata di migliaia di innocenti, di quei profughi che hanno la sola colpa di aver subito per anni le angherie della guerra interna (causata più o meno direttamente dagli stessi U.S.A., che hanno fornito mezzi e addestramento necessari alle truppe talebane per conquistare un punto strategico nella lotta contro il blocco sovietico prima della fine della guerra fredda), la sola responsabilità di aver sopportato fino ad oggi anni di angherie sotto il potere di un regime antidemocratico, di cui pare ci siamo accorti solo alla luce delle ultime vicende.
E così ha vinto proprio colui che combattiamo, forse inutilmente: il famigerato Osama Bin Laden, che sta riuscendo nell'intento che si era prefisso con la strage delle twin towers e del pentagono, far schierare nella sua fazione un mondo islamico che lentamente ma inesorabilmente sta cambiando atteggiamento verso il conflitto, dopo l'oscurantismo del governo americano schierato a dar man forte ad una campagna atta ad occultare le prove della presunta colpevolezza del magnate arabo, come a nascondere le tinte fosche dell'intervento bellico.
L'odio, che sia razziale o ideologico, genera sempre e comunque odio, ad un'azione segue sempre una reazione , adesso alla guerra il terrorismo, in un rapporto di causa-effetto imperituro.
Stiamo trasformando Osama Bin Laden da cinico assassino luciferino, in martire della madre patria islamica mondiale.
Maometto, in punto di morte, parla ai fedeli dicendo "Grazie siano rese a Dio, perché, dopo la mia morte, il mio popolo seguirà le mie istituzioni", e Bin Laden sta ponendo le basi affinché aspiranti suicida, alimentati nella folle ideologia dai pregiudizi dell'uomo occidentale che tenderà ad isolarli, in un delirante impeto di estasi religiosa gravida di rancore, possano accedere con la via più breve al paradiso celeste dopo il trapasso, come previsto per i sostenitori della jihad coranica, i soldati della guerra santa.
Siete veramente certi, signori del mondo, che valga la pena lavare il sangue di migliaia di innocenti con altro sangue di altri inermi, derelitti, disperati incolpevoli?
Avete scorto, nei giorni passati , negli occhi di bambini agonizzanti su di un letto d'ospedale, in quelle poche immagini filtrate al vaglio della censura, la giustificazione alla vostra rappresaglia, la ragione, la certezza palese, di una lapalissiana e univoca verità?
"Nessun ideale può valere le lacrime di un bambino perseguitato per colpe che non ha commesso…", diceva anni addietro Tolstoij, credete davvero che possa esser cambiato qualcosa…?…
Andrea Graziano
|